07 Marzo 2023

Alimentazione del ragazzo e salute delle ossa: il picco di massa ossea (PMO)

Che cos’è il picco di massa ossea e, soprattutto, come può essere condizionato dall’alimentazione del ragazzo?  Scopriamolo insieme al dr. Vincenzo De Siena (già docente al Master in Nutrizione Clinica e Dietetica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Siena), il quale si occupa di Dietetica e Nutrizione presso la nostra Casa di cura.

Il PMO, per definizione, può essere considerato come il grado massimo di consistenza e di contenuto di calcio delle ossa al termine dell’accrescimento. In genere, viene raggiunto verso i 16-18 anni nel sesso femminile e 18-22 anni nel sesso maschile. Volendo utilizzare una similitudine, possiamo considerare il picco di massa ossea come una sorta di serbatoio, la cui grandezza (capacità) viene determinata da fattori genetici (non modificabili), ma il cui riempimento dipende da diversi fattori esterni (modificabili) tra i quali attività fisica ed alimentazione.

Relativamente a quest’ultimo aspetto, si è registrato negli ultimi decenni, tra gli adolescenti ed i giovani, un ridotto consumo di latte e suoi derivati (preziose fonti di calcio), soppiantato da un’assunzione eccessiva di bevande tipo cola, aranciata, acqua tonica, ecc. Ora, senza entrare nei dettagli di complessi meccanismi regolatori del metabolismo calcio-fosforico, si riporta quanto evidenziato da diversi Autori (V.L. Miniello ed Al.) In sintesi, un abbondante consumo delle suddette bevande (contenenti quantità non trascurabili di acido ortofosforico) determina una perdita di calcio con le urine (calciuria).

Uno spreco assurdo in un periodo, l’adolescenza, caratterizzato dall’aumentato fabbisogno di calcio e dal raggiungimento del picco di massa ossea. Più in generale, è altresì importante sottolineare gli effetti deleteri, sul consolidamento osseo, di diete scorrette (eccessi in proteine animali, sale, alcool, caffè) e di stili di vita sedentari.