Giornata Mondiale del Rene. I consigli del Dr Salvatore Valentino
Spesso silente, in grado di nascondersi per molto tempo: la malattia del rene può essere stanata grazie alla prevenzione. Con questo scopo, ogni anno, viene celebrata oggi 11 marzo, la giornata mondiale del rene.
Bastano piccoli accorgimenti quotidiani per metterci al riparo da cistite, pielonefrite, prostatiti e altre patologie renali che in alcuni casi possono anche arrivare a compromettere la regolare funzionalità di questi organi.
Il dottor Salvatore Valentino, specialista in Urologia presso l’Istituto Galeno di Brindisi, ci aiuta a capire cosa possiamo fare per prevenire le infezioni.
Quando si parla di infezioni alle vie urinarie, soprattutto con riferimento alle donne, si pensa subito alla cistite. è sempre vero?
“Quando si parla di infezioni delle vie urinarie, si pensa a malattie che possono interessare qualsiasi punto dell’apparato urinario. La cistite è l’infezione della sola vescica.
Se, invece, l’infezione risale al rene si parla di pielonefrite, più grave della cistite proprio perché coinvolge l’organo. La pielonefrite si accompagna quasi sempre a febbre alta e a brividi scuotenti.
Negli uomini, l’infezione urinaria può partire dalla vescica e coinvolgere anche l’apparato genitale dando luogo alle prostatiti che sono infezioni batteriche della prostata, e alle orchi-epididimiti, ossia infezioni del testicolo e dell’epididimo, il canale che convoglia il seme verso l’alto.
Sia nel caso di uomini, sia nel caso di donne, possono esserci le uretriti ossia infezioni dell’ultimo tratto della via urinaria. Statisticamente la cistite è la più frequente tra le infezioni delle vie urinarie”.
Quali sono i sintomi principali?
“I principali sintomi della cistite acuta sono il bruciore a urinare, l’aumento della frequenza delle minzioni, l’urgenza di dover svuotare quanto prima la vescica e talora l’emissione di sangue. In quest’ultimo caso, si parla di cistiti emorragiche”.
Come ci si comporta? è sempre corretto ricorrere a disinfettanti vescicali? Sono risolutivi?
“Nelle forme occasionali di cistite può bastare il ricorso a brevi trattamenti con disinfettanti urinari che, di fatto, sono antibiotici orali a prevalente eliminazione urinaria. Fra questi, c’è la Fosfomicina – Monuril 3 grammi – da assumere per due sere consecutive o la Levofloxacina – Levoxacin 500 – da assumere una volta al di per 5 giorni.
Nelle forme recidivanti di cistite, quelle relative a più di due episodi l’anno, è invece opportuno ricorrere all’urinocoltura con successivo antibiogramma: in questi casi, è necessario capire qual è l’antibiotico più efficace”.
Quali abitudini o comportamenti suggerisce per prevenire le infezioni alle vie urinarie?
“Le infezioni urinarie in genere e la cistite in particolare possono essere prevenute adottando alcuni comportamenti. In primis è molto importante bere spesso acqua, l’ideale è due litri al giorno: l’acqua consente di lavare ripetutamente le vie urinarie evitando che i microbi ristagnino a lungo in vescica.
è necessario evitare la stitichezza in quanto i microbi vengono soprattutto dalla flora intestinale. La stasi delle feci nel retto fa sì che alcuni microbi e, in particolare l’Escherichia Coli, possano passare per via linfatica dalla parete del retto a quella della vescica o possano nella donna risalire per via vaginale.
Quest’ultimo fenomeno accade soprattutto durante l’attività sessuale, in quanto i microbi che spesso fisiologicamente colonizzano la vagina possono essere spinti verso l’uretra e da lì risalire in vescica 24 – 48 ore dopo un rapporto, provocando una cistite acuta. Si tratta di batteri saprofiti o commensali. Una delle profilassi è svuotare subito la vescica dopo il rapporto sessuale.
Esistono, infine, diversi integratori alimentari con principi attivi come l’estratto di mirtillo o il D-mannosio o i fermenti lattici che riducono in maniera statisticamente significativa le recidive delle cistiti”.
Prevenire, quindi, resta sempre la cosa migliore. Anche quando si tratta di infezioni alle vie urinarie. Non bisogna avere alcun timore a contattare i nefrologi per rivolgere domande su i comportamenti corretti e su quali medicinali assumere. Sono medici specializzati nello studio del rene, dal punto di vita morfologico, fisiologico, patologico e clinico.