06 Luglio 2020

Cicatrici e sole: tintarella impossibile?

La cicatrice è la risposta fisiologica finale del nostro organismo dopo una lesione, chirurgica o meno.

Fattori genetici, età, stile di vita e area anatomica interessata dalla ferita sono elementi che influiscono sul processo di riparazione della cute, ma molto dipende anche dal modo in cui ci si prende cura della stessa, dal seguire attentamente le istruzioni dei medici e dall’evitare comportamenti sbagliati.

Ad esempio, in presenza di una cicatrice importante è necessario dire addio alla tintarella? Ne abbiamo parlato con la Dr.ssa Valentina Loconte, specialista in Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica del Centro Medico Sant’Anna di Lizzanello.

 

Un intervento chirurgico o un trauma portano con sé una cicatrice, più o meno estesa a seconda dei casi. Come occorre trattarla per minimizzare l’impatto estetico nel tempo?

Innanzitutto, l’estate è la stagione meno indicata per sottoporsi ad interventi chirurgici non urgenti o a trattamenti laser, soprattutto se si tratta di cure estetiche. Nei mesi più caldi, infatti, la maggiore probabilità di esposizione della cute al sole può causare discromie della cicatrice in formazione.

Le cicatrici sono “per sempre”: non è possibile cancellare una cicatrice ed è opportuno diffidare da chi promette il contrario. L’impatto estetico può essere solo minimizzato, con i giusti espedienti.

 

Massaggi, creme, laser: sono tanti i trattamenti per migliorare l’aspetto delle cicatrici; ma quali sono i più efficaci?

Possiamo fare molto per ottimizzare l’aspetto di una cicatrice, con accorgimenti commisurati alle diverse fasi di guarigione. Già dai primi momenti, infatti, si ha la possibilità di condizionare positivamente il processo di cicatrizzazione, seguendo alla lettera le indicazioni del chirurgo: non guidare né fare sforzi fisici nelle prime settimane, disinfettare e medicare correttamente la ferita, non esporla ad agenti infettanti (piscina, acqua di mare, …) o ai raggi UV, sono tutte accortezze che influiscono sulla corretta guarigione.

Le discromie cutanee sono un rischio che bisogna evitare fino a 24 mesi dopo l’intervento:

  • utilizzando lamine in gel di silicone
  • massaggiando la cicatrice con creme elasticizzanti e/o con pomate, anche queste a base di gel di silicone;
  • assicurando che, anche se coperta dal costume da bagno, la cicatrice sia protetta dai raggi UV. È opportuno scegliere una crema adatta alla cute sensibile, con schermo solare adeguato (di norma va bene un SPF 30, ma in presenza di patologie cutanee è consigliato un SPF 50 o superiore), da applicare 8-20 minuti prima di indossare il costume da bagno o qualunque altro tipo di abbigliamento. Bere molto e idratare anche esternamente la cute, evitare di assumere antibiotici prima dell’esposizione al sole e non usare profumi e deodoranti alcolici sono altre buone norme.

Per minimizzare una cicatrice normale, o trattare una cicatrice patologica, infine, sono diversi gli step, da valutare caso per caso: fogli o pomate con di gel di silicone, compressione continua con bande in silicone o con nastri adesivi microporati (se indicata), cicli di infiltrazioni di cortisone, crioterapia, peeling chimici, dermoabrasione, laser CO2 o a luce pulsata,lipostruttura o lipofilling, solo per citarne alcuni.

In casi particolarmente problematici, anche la chirurgia plastica può essere una soluzione: la scelta della tecnica migliore è adottata dallo specialista in base al tipo di cicatrice, alle sue dimensioni, all’area anatomica interessata ed alle necessità ed aspettative del paziente. Salvo che la cicatrice patologica non comporti ripercussioni sulla vita socio-lavorativa del paziente, è fortemente consigliato attendere minimo 6 ma, ancora meglio, 12 mesi prima di reintervenire su una cicatrice.

 

Dopo quanto tempo dall’operazione è possibile esporre al sole la zona interessata? Quali precauzioni è bene adottare prima, durante e dopo l’esposizione?

 Il binomio cicatrice e sole non è un accostamento vincente: dopo un intervento chirurgico, la ferita non va mai esposta al sole fino alla completa guarigione ed alla scomparsa dei fenomeni infiammatori fisiologicamente correlati. Il tessuto cicatriziale, rispetto al tessuto sano, è molto più sensibile ai raggi solari, anche nelle giornate nuvolose.

Una volta guarita, la zona interessata può essere esposta al sole, con alcune precauzioni:

  • prima dell’esposizione solare: detersione accurata della cute ed utilizzo di protezione solare con SPF adatto, in quantitativo adeguato e nei tempi giusti (8-20 minuti prima di indossare indumenti);
  • durante l’esposizione solare (da limitare a poche ore al giorno): riapplicare la crema solare ad intervalli temporali tanto più frequenti quanto più la cicatrice è “fresca” (per esempio, le comode formulazioni in stick andrebbero passate 8 volte sulle cicatrici, ogni 2 ore);
  • dopo l’esposizione solare: detersione accurata della cute prima di idratarla e ristrutturarla mediante utilizzo di prodotti elasticizzanti o a base siliconica, eventualmente associati a gocce di siero depigmentante, secondo le indicazioni fornite nel post-operatorio dal proprio chirurgo.