28 Luglio 2020

Caldo e gambe gonfie: la parola allo specialista

Caldo e gambe gonfie: la parola allo specialista

Gonfiore, pesantezza, un senso di stanchezza alle gambe già dalle prime ore  della mattina: chi non ha mai provato queste sensazioni, soprattutto nei mesi estivi?

Come spiega il dr. Luigi Mariano, chirurgo vascolare di Villa Bianca, le cause principali di questi sintomi sono alcune patologie a carico degli assi venosi e linfatici degli arti inferiori: le “reti” che, passando per le gambe, fanno risalire sangue e liquido linfatico verso la parte superiore del nostro corpo.

Per inquadrare meglio il problema è opportuno – suggerisce il dr Mariano – considerare il paziente nella sua interezza, osservando non solo le gambe, ma anche elementi come la struttura corporea, lo schema del passo (caratteristiche del piede, mobilità della caviglia, tipo di scarpe utilizzate) e la postura.

Tutti fattori, questi, che possono favorire la comparsa di sintomi clinici, influenzando l’efficacia della suola venosa plantare e della pompa muscolare ed interferendo con il ritorno venoso e linfatico.

 

Ma cosa si può fare, concretamente, per prevenire patologie e disturbi correlati? Ecco le principali raccomandazioni del nostro specialista:

  • seguire una dieta sana ed equilibrata;
  • bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno;
  • muoversi regolarmente (minimo 2–3 volte a settimana per almeno trenta minuti a sessione), preferendo gli sport in acqua e la camminata;
  • combattere il sovrappeso e l’obesità;
  • non fumare;
  • usare scarpe con 3-5 cm di tacco;
  • evitare le temperature troppo calde: il calore è nemico delle vene, ragion per cui è consigliabile terminare  il bagno o la doccia con un getto d’acqua fredda e non stare troppo tempo al sole;
  • evitare fonti di calore diretto (stufe, camini…);
  • dormire con i piedi sollevati rispetto al cuore.

 

E se tutto ciò non basta? Occorre rivolgersi al medico di medicina generale e allo specialista per la diagnosi e la terapia opportune.

La diagnosi strumentale è ormai rappresentata esclusivamente dall’ecocolordoppler, che definisce le caratteristiche morfologiche ed emodinamiche della patologia.

Quanto alla gestione della malattia, il medico stabilirà caso per caso se ricorrere ad un percorso di terapia fisica (pressoterapia, linfodrenaggio, plantari correttivi, contenzione tramite calze elastiche), farmacologica o chirurgica. Quest’ultima soluzione è in genere riservata alle cosiddette “vene varicose” degli arti inferiori; viene eseguita per ridurre i sintomi (gonfiore, senso di pesantezza, crampi notturni e dolore venoso), ma soprattutto per evitare complicanze flebitiche e ulcerative delle gambe. Manifestazioni che è bene prevenire a monte, adottando uno stile di vita corretto e rispettoso della salute del ritorno venoso e linfatico.