14 Febbraio 2019

Ad ogni trauma il suo rimedio: calore o ghiaccio?

Piccoli infortuni domestici, lesioni da sport, traumi articolari di varia natura: rivolgersi al proprio medico, o a una struttura di primo soccorso, è sempre indispensabile per non sottovalutare rischi, ma cosa fare nell’immediato?

Il primo passo, ed anche il più semplice, è ricorrere all’applicazione locale di qualcosa di caldo o freddo, utile sia per alleviare il dolore che per limitare le complicanze del trauma.

Ma come scegliere il rimedio giusto? Valutando il tipo di lesione e conoscendo gli effetti specifici del caldo e del freddo sul corpo.

L’applicazione locale di calore permette di rilassare i tessuti e aumentarne l’elasticità, dilata i vasi sanguigni, aumentando così il flusso ematico e l’ossigenazione dei muscoli, facilita l’eliminazione dell’acido lattico. Il freddo ha l’effetto opposto: provoca la vasocostrizione, rallentando il flusso sanguigno ed ostacolando la formazione di ematomi e accumuli di liquido (con conseguente gonfiore) in corrispondenza della lesione; è anche un potente analgesico, perché agisce direttamente sui nervi impedendo o alleviando il dolore.

La regola generale, quindi, suggerisce di usare il caldo (impacchi, cerotti, cuscini o altri dispositivi riscaldati, ma anche una doccia o un bagno caldo, nei casi più lievi), in caso di: crampi, spasmi, contratture o traumi che provocano tensione muscolare; il freddo (borsa del ghiaccio, cuscinetti in gel, ghiaccio sintetico o in spray) è utile nel caso di: distorsioni, contusioni, tendiniti ed altre infiammazioni locali, o per alleviare il dolore dopo un intervento chirurgico.

È opportuno applicare gli impacchi freddi, in cicli da circa 10 minuti ciascuno, entro 30 minuti dall’infortunio. Gli impacchi caldi, invece, devono essere applicati più volte al giorno, per circa 20 minuti ciascuna.